Il conte Biasox a bordo della sua carrozza argentata, spinta da venti poderosi cavalli tedeschi, da più di un anno ogni giorno si recava ad espletare il gravoso incarico di responsabile delle acque di Gomorra, (leggi le puntate precedenti sulle gesta del conte Biasox). Da quando aveva ricevuto questo incarico dal suo amico il vicerè Sandrino De Ricchionis aveva dovuto lasciare la sua amata contea di Calenum . Da quel giorno non trovava pace per lo sgarro ricevuto dal duca Giano de Fontanavecchia che contravvenendo alle sue disposizioni si era fatto eleggere reggente. Invece di accogliere l’invito di Sandrino a raggiungerlo a Lourdes, dove si era rifugiato per sfuggire al grande inquisitore che lo voleva arrestare, restò al suo posto. Era passato un anno ed il rancore del conte Biasox aumentava ogni giorno di più insieme al suo desiderio di vendetta. Il suo odio aumentava a dismisura anche perché Giano nella veste di Reggente si muoveva molto bene riuscendo a raggiungere un alto gradimento tra gran parte del popolo. Giano con alcuni interventi indovinati quale la rimozione dei rifiuti che stazionavano nelle strade da anni e con l’assunzione di un po’ di persone allo scopo aveva preso due piccioni con una fava. Era riuscito ad avere un buon servizio e a procurarsi la gratitudine degli assunti. Ma ciò che faceva imbestialire il conte era la disdetta del contratto sui cimiteri con la relativa tassa sui morti che doveva portare un immenso beneficio alle sue casse. Giano appena insediato non solo aveva disdetto il contratto ma aveva fatto capire al popolino il grande imbroglio che Biasox aveva ideato. Se poteva passare sopra alle altre cose su questo il conte Biasox aveva giurato tremenda vendetta. In attesa del momento opportuno aveva tenuto insieme i suoi vassalli, valvassori e valvassini che continuava a foraggiare con qualche prebenda proveniente dal suo nuovo incarico. Le sue truppe erano pronte a rientrare insieme a lui nel palazzo della contea che per tutti era di sua proprietà. L’occasione per vendicarsi si presentò al conte con il bando per l’assunzione di nuove guardie per la sicurezza della contea che il duca Giano aveva fortemente voluto. In un incontro segreto con il suo fidato amico Tigellino, comandante in capo delle guardie della contea, preparò il piano d’attacco contro il detestato Giano. Si accordarono sui nomi dei concorrenti che dovevano risultare vincitori. Prima di tutto favorirono i loro raccomandati tra cu il nipote di Biasox e dopo fecero risultare vincitori amici del duca Giano. Dopo questa operazione fece circolare la voce che il duca Giano avesse personalmente deciso i nomi dei vincitori del bando e che aveva assunto anche il nipote per evitare di essere denunciato al sommo magistrato. Il piano riuscì, appena tutti seppero della cosa si rivoltarono contro Giano in particolare i suoi consiglieri che lo avevano acclamato reggente. L’operazione riuscì così bene che addirittura Massimo De Grimaldellis, che aveva avuto una parte determinante nella elezione del duca, incominciò ad organizzare una forte opposizione. Il duca Giano per far fronte alla situazione convocò immediatamente il gran consiglio della contea mandando un invito personale a tutti ma all’orario prefissato si ritrovò solo nell’immenso salone dove campeggiava ancora il ritratto del conte Biasox. Mentre Giano si disperava, logicamente senza farne avvedere ad alcuno, Biasox si congratulava con sé stesso per l’operazione. Mentre si beava del proprio genio pensava a nuovi sgambetti da fare a Giano in modo da costringerlo alle dimissioni e come conseguenza il proprio ritorno sul trono. In effetti Giano aveva accusato fortemente il colpo e vedeva il castello quasi crollargli addosso per essere rimasto senza nessuno a sostenerlo e quindi cominciò seriamente a pensare alle dimissioni……. Il suo amico cerusico di Santa Cruz, che insieme a lui aveva capeggiato la rivolta contro Biasox, comunque manteneva ottimi rapporti con questi. Si affrettò ad informarlo della crisi profonda in cui versava Giano e Biasox lo ricambiò della bella notizia con un caloroso abbraccio, foriero di una nuova alleanza futura. La stessa informazione fu portata a Biasox dal suo ex ministro delle finanze Abner da SRuosi che le aveva raccolte origliando dietro le porte nei suoi giri giornalieri nel palazzo della contea. Questi non ebbe la stessa accoglienza del cerusico , per due motivi. Primo era andato a riferire in ritardo e secondo Biasox aveva deciso di privarsi dei suoi servigi nella sua futura personale organizzazione del feudo. Continua…… Belfagor